Superiora generale della Congregazione Suore Pie Operaie di San Giuseppe dal 1965 al 1979
Suor Aurora di Cristo Re, al secolo Margherita Cecioni, nasce a Firenze il 14 Aprile del 1912 da Luigi ed Emma Cardini, una famiglia modesta e cristiana che educa e forma Margherita nei valori essenziali della vita quotidiana: onestà e sacrificio.
Fin da giovane, sente la chiamata alla vita religiosa. Il 9 settembre del 1936 entra nella Congregazione delle suore Pie Operaie di San Giuseppe a Castel del Rio per verificare la chiamata e accogliere i primi elementi di formazione spirituale per la vita consacrata.
Il 16 Ottobre del 1937, a Firenze, emette la prima professione religiosa. Trasferita a Monopoli per un anno, inizia a lavorare per il Regno in diverse attività. Torna a Firenze, poi va a Monopoli e in seguito a Castel del Rio, dove conosce in parte gli stenti e gli orrori della guerra.
Figlia spirituale di San Pio da Pietrelcina, ferma in Dio, consapevole della sua scelta e del suo amore per i piccoli, lotta e si adopera affinché tutto sia svolto secondo la Volontà di Dio. Nel 1940 viene trasferita a Foggia dove, con amore e dedizione, dedica la sua vita ai bambini poveri provvedendo con tanti sacrifici alla loro educazione, istruzione e alimentazione, anche sotto i bombardamenti, per assicurare a tutti sopravvivenza e dignità.
Dopo alcuni anni di preparazione teologico-spirituale, umana e pratica, celebra a Firenze il 23 gennaio 1951 la Professione Perpetua, insieme alle sue consorelle.
Nel 1962, circondata dall’affetto delle suore, di tanti bambini e di tante persone amiche celebra il 25° di vestizione religiosa. Continua la sua attività a Foggia. Lotta per la costruzione, l’ampliamento e il funzionamento della scuola elementare e materna, coordina l’istituto educativo assistenziale, che accoglie anche oggi tanti bambini e adolescenti, si adopera per la formazione culturale e religiosa delle suore. Tutto questo e altro fino alla morte della Fondatrice MADRE MARIA AGNESE (27 febbraio 1965) con cui, con fiducia reciproca, aveva collaborato molto, sofferto e condiviso le difficoltà derivanti dalla nuova fondazione, dall’apertura di nuove case e dal malcontento di alcune suore.
Durante il Capitolo, viene eletta Madre Generale e, a dicembre del 1965, va a Firenze per esercitare il suo nuovo apostolato di superiora generale. Donna di grande fede, speranza e costanza, vive ed educa le suore ai valori essenziali della vita religiosa.
Nel Capitolo del 1979, con consapevolezza ed umiltà, lascia il suo mandato nelle mani dei Suor Annunziata Gentile e si trasferisce in Via del Gelsomino 68, dove continua la sua vita di consacrata nel silenzio e nell’obbedienza, offrendo la sua vita per il bene della Chiesa e della Congregazione.
Si rallegra per le nuove aperture in Brasile (1991) ed in India (1994).
Nell’ottobre del 1988, con grande fervore e gioia, celebra il suo 50° di vita consacrata in un inno di ringraziamento per tutta la vita e i doni ricevuti.
Nel silenzio più assoluto, entra nella casa del Padre l’8 Luglio del 1998, circondata dall’amore delle suore. E’ sepolta nel cimitero di Trespiano, a Firenze.
Suor Annunziata Gentile, al secolo Ida Gentile, nasce a Ripacandida in provincia di Potenza il 23 settembre del 1921. I genitori, Luigi e Carmela Martino, di saldi principi cristiani, educano Ida, insieme ai fratelli, nell’amore e nella sensibilità al Vangelo.
La Santa Messa nella parrocchia costituisce per la famiglia il fulcro della vita quotidiana. Ida, ancora adolescente, sente la chiamata alla vita religiosa e, con grande slancio, entra a far parte della Congregazione delle Suore Pie Operaie di San Giuseppe, a Castel del Rio, il 19 aprile del 1937. Qui si dedica alla preghiera, allo studio e ai vari servizi nella comunità. L’8 ottobre 1938, a Monopoli, celebra la sua prima professione. Dopo vari anni di formazione teologica e spirituale a Firenze, nella cappella della casa generalizia, emette la sua professione perpetua donandosi interamente all’Amore.
Durante il corso degli anni, mostra una grande dedizione al lavoro, alla catechesi e alla liturgia. Si applica in tutto, con grande dedicazione, donando gli anni più belli della sua vita all’amore di Dio, alla fede e alla carità.
Suor Annunziata lavora nella Parrocchia, si adopera per l’educazione delle fanciulle affidate dalle varie famiglie, si impegna nella scuola materna e nello studio per far fronte a tutte le difficoltà della società in evoluzione.
Madre Annunziata in età giovanile
Nel 1961, il 15 ottobre, celebra il suo 25° anno di consacrazione in una grande festa di ringraziamento. Nel 1965, con la morte della Fondatrice – Madre Maria Agnese Tribbioli – Suor Annunziata viene trasferita a Foggia, dove continua a svolgere la sua attività di educazione e istruzione dei bambini. Il suo costante impegno, inoltre, è proteso ad inculcare nelle suore la bontà, la sensibilità e l’amore per la Chiesa e la Congregazione.
Nel Capitolo del 1979, eletta madre generale, si trasferisce a Firenze per continuare il lavoro di superiora generale. Il 15 ottobre del 1986, a Firenze, celebra 50 anni di donazione circondata dai parenti, dalle suore e da tanti amici convenuti per la festa. Una nuova fase della Congregazione avvolge di entusiasmo Madre Annunziata con le due grandi aperture in terra di Missione: in Brasile nel 1991 e in India nel 1994.
Tutto si realizza secondo il desiderio di Dio, con tanti sacrifici, viaggi, progetti affinché gli sforzi corrispondano alle necessità particolari delle varie Chiese, in collaborazione con i Vescovi locali. Durante il corso degli anni, Madre Annunziata lavora, nella semplicità e nell’accoglienza di tutti, offrendo sempre una pregevole testimonianza di fede e di carità cristiana. Nominata madre generale Madre Marta Lombardi nel 1996, si trasferisce in Via del Gelsomino, dove continua la sua attività con le studentesse ospiti della casa dedicandosi alla formazione delle giovani juniores straniere, dando loro i primi elementi della lingua italiana e avviandole gradualmente nella formazione della vita religiosa consacrata.
In seguito, per favorire un nuovo progetto di rifacimento della struttura, deciso dal Consiglio generalizio, torna nella casa Generalizia in Via dei Serragli, dove ancora vive offrendo a tutte, sia pure nella fragilità umana dell’età avanzata, momenti di allegria e di entusiasmo.
Superiora generale della Congregazione Suore Pie Operaie di San Giuseppe
Madre Marta, al secolo Luigina Lombardi, nasce a Lucca il 31 gennaio del 1935. Nipote di Mons. Guglielmo Lombardi, sacerdote molto fervente che inculca nei parenti viva e operante fede, Luigina viene educata in una famiglia molto cattolica e praticante.
Con molto dispiacere dei genitori e dei congiunti, lascia la famiglia per consacrarsi totalmente a Dio nella vita religiosa. Dopo due anni di noviziato, svolti nella casa madre Di Castel Del Rio, in Romagna, viene destinata a Monopoli in provincia di Bari, dove completa gli studi superiori. Nel 1958 è trasferita a Sassari, dove svolge l’attività di insegnamento.
Nel 1965 raggiunge la sede di Foggia dove, tra le tante attività, è impegnata nella scuola materna e contemporaneamente svolge il ruolo di educatrice in una comunità educativa.
Continua a svolgere questi compiti fino ad ottobre del 1977, anno in cui è nominata Superiora della Casa. In questo ruolo opera fino al 1995, quando assume l’incarico di Superiora Generale della Congregazione.
Per questo motivo, è obbligata a lasciare la sede di Foggia per risiedere nella casa Generalizia di Firenze, dove tutt’ora svolge il suo mandato con impegno encomiabile. Da qui si muove molto spesso per raggiungere le case in Italia e nel mondo.
Amata figlia di Luigi e di Giuseppina Bertolozzi, vive i primi momenti della sua giovinezza in un contesto di autentica serenità con i fratelli Paolo, Filomena, Albertina Maria, Giuseppe, Elio, Guglielmina ed Angelo, alimentata dalla certezza di profonde radici cristiane.
Nella sua permanenza in terra di Sardegna (1958-1965) profonde la sua attività di insegnante e catechista realizzando numerose attività pastorali attraverso iniziative pregnanti ed interessanti. E’ questo anche il periodo in cui può godere della vicinanza morale e religiosa della Madre fondatrice e delle altre sorelle della comunità, in un contesto di collaborazione umana e sociale con la gente della terra di Sardegna.
E’ a Foggia però che Madre Marta, in qualità di superiora, può mettere a frutto la sua precedente esperienza nell’avvio e nella realizzazione di iniziative che hanno lasciato un segno profondo in terra di Capitanata, ove è tenuta in grande considerazione, tuttora avvertita, anche dopo il suo passaggio a Firenze. Qui manifesta le sue spiccate attitudini ad iniziative umanitarie e sociali di alto livello, attraverso il suo gusto estetico ed artistico, la sua tendenza verso l’informatica e la multimedialità ancora nascenti che, dopo la sua partenza, stanno trovando vieppiù il punto massimo di utilizzazione e diffusione.
Cosa dire poi di San Giovanni Rotondo? Dopo la ristrutturazione del “Conventino”, realizzata con tanto amore, la casa diventa meta di passeggiate per ritemprare lo Spirito, accanto a Padre Pio e ristorare la famiglia – comunità religiosa, accanto al caminetto nel freddo inverno, durante le vacanze di Natale; per godere il tepore della primavera nelle vacanze di Pasqua e poi finalmente respirare l’aria del Monte Castellano rivestito di conifere durante l’estate per dare ai bambini e adolescenti di Foggia, una casa per trascorrere le vacanze estive, rilassare la mente e aggiungere esperienze di vita piacevole al proprio vissuto.
La madre Marta, col suo agire, lascia nel cuore di tutti, un grande senso del dovere, impregnato di una flessibilità materna che viene, dalla conoscenza dell’essere umano, così mutevole e fragile. Il suo comportamento evidenzia nella sua quotidianità ,il rispetto per ogni persona, sacrificando a volte la sua idea,i suoi gusti, la sua posizione per far piacere agli altri. L’esperienza di vita spirituale, le dona la certezza che l’amore del Padre orienta ogni piccola azione; tuttavia dice la madre, è necessario agire con prudenza, sostenute dal buon senso si sviluppa con una vita ricca di esperienza. L’impulsività che a volte fa capolino nelle relazioni, viene dalla consapevolezza che la vita ci è stata data per essere donata, per cui mettendo a frutto i doni che Dio ci ha dato e le opportunità che la Congregazione offre, siamo chiamate ogni giorno a collaborare con la Creazione, realizzare il progetto di Dio in ciascuna e cosi sviluppare la Congregazione con la Grazia di Dio e far fruttificare l’ispirazione della Fondatrice, Maria Agnese Tribbioli. Questo e tanti altri fatti ed eventi costituiscono la personalità di Madre Marta che con tanto entusiasmo porta avanti la grande responsabilità della Congregazione diventata multiculturale, la causa di Beatificazione della Fondatrice, nonché le nuove aperture, in questa società in continua evoluzione.