Maria Agnese Tribbioli nasce a Firenze il 20 aprile 1879 in una casa del centro storico fiorentino, mamma Clorinda Sorbi di San Martino in Freddana (Lucca) dà alla luce la piccola Agnese. Il padre “adottivo”, Ludovico Tribbioli, era invalido e lavorava alla Prefettura del capoluogo toscano. In famiglia le viene trasmessa una fede religiosa autentica e sani principi morali che orientarono e determinarono le scelte della sua vita. il 13 ottobre 1890 papà Ludovico mori; Agnese che aveva undici anni, con le sorelle Evelina e Maria Francesca trascorse giorni difficili a causa delle condizioni economiche in cui la famiglia si ritrovò. Intanto Evelina e Maria si avvicinarono a “Il Patrocinio” di San Giuseppe, un opera fondata a Firenze nel 1882 da Emma Rosadi, con lo scopo di aiutare ed educare le ragazze offrendo loro l’istruzione primaria, formazione cristiana e avviamento al lavoro. La Tribbioli nel 1897, anno in cui fu aperta una sezione di maglieria, per volere della stessa Rosadi, vi fu preposta come maestra. Intanto, la primogenita Evelina nel 1898 entrò nella Congregazione francese di Gesù-Maria a Fourviére (Lione). Questa decisione portò Maria a interrogarsi sulla vocazione alla vita religiosa. Scelta che non fu insofferente. Dal manoscritto autobiografico, infatti, si apprende che la Tribbioli conviveva con un conflitto interiore: pur apprezzando la dedizione delle istitutrici verso le ragazze nutriva dubbi sul loro metodo educativo e pedagogico, Maria entrò comunque nell’Istituto e il 23 gennaio 1901 ne indossò l’abito ricevendo il nome di suor Maria Agnese. Dopo 16 anni di permanenza, dinanzi all’immobilismo di vita, del carisma e all’assenza di progetti futuri in cui si ritrovarono le religiose del Patrocinio di San Giuseppe, non essendoci più le condizioni per realizzare e vivere la sua originale vocazione di essere madre dei poveri e degli orfani, suor Agnese, seguita da suor Adriana Telai, lascia l’Istituto per accogliere le sfide della povertà e servire totalmente ed evangelicamente i poveri. Il 4 agosto 1917 esce dal suddetto Istituto per dedicarsi esclusivamente alla sua vocazione di madre degli orfani e dei poveri. Fonda la Congregazione delle Pie Operaie di San Giuseppe riconosciuta, con l’apertura del noviziato a Castel del Rio (Bologna), il 29 giugno 1927 dal vescovo cappuccino, Mons. Paolino Tribbioli. Durante la Seconda Guerra Mondiale accoglie e salva numerosi fratelli ebrei. Muore a Firenze il 27 febbraio 1965. Le sue spoglie riposano nella Cappella di Casa Betania di Via dei Serragli 127. Oggi le suore sono presenti in Italia, Brasile, India e Romania al fianco dei “vecchi e nuovi poveri”.
Il 14 gennaio 2017 il cardinale di Firenze, Giuseppe Betori ha dato inizio all’Inchiesta Diocesana sulla vita, virtù, fama di santità e dei segni della Serva di Dio. Il 31 ottobre 2020 il cardinale, Giuseppe Betori, nella chiesa di San Giovannino degli Scolopi a di Firenze chiude la fase Diocesana per la causa di Beatificazione della Serva di Dio Madre Maria Agnese Tribbioli.
Nel 2010 è stata riconosciuta dalla Comunità Ebraica “Giusta tra le Nazioni”. La carità sconfinata della Serva di Dio non venne meno neanche dinanzi al rischio della propria vita. A Firenze, durante il Secondo Conflitto Mondiale, l’allora cardinale Elia Dalla Costa mobilitò le forze ecclesiali della Diocesi per aiutare gli ebrei perseguitati. Furono settanta le parrocchie e gli istituti religiosi, capitanati da don Leto Casini, che nascosero gli ebrei fiorentini durante i rastrellamenti evitando loro la deportazione nei campi di concentramento. Anche Madre Tribbioli rispose all’appello dell’Arcivescovo. Nei sotterranei della Casa Generalizia di Via dei Serragli, difatti, accolse numerose famiglie di ebrei e tra questi salvò la vita ai fratelli Vittorio e Cesare Sacerdoti e alla loro mamma. Il 28 novembre 1943 suor Maria Agnese seppe con coraggio e determinazione affrontare due ufficiali delle SS che bussarono alla porta della Casa delle Pie Operaie di San Giuseppe per prelevare gli ebrei e condurli nei campi nazisti della morte. Armata di un crocifisso, la Serva di Dio, rispose con fermezza ai due ufficiali che le chiedevano dove fossero nascosti gli ebrei: «Qui non ci sono ebrei, ci sono solo figli di Dio, e anche voi siete figli di Dio». Saranno i due fratelli Sacerdoti a chiedere, anni dopo, all’ Istituto per la memoria della Shoah, Yad Vashem di Gerusalemme, il riconoscimento per Madre Agnese di “Giusta tra le Nazioni” che le fu tributato il 18 marzo 2010 nel Salone dei Cinquecento del capoluogo toscano.