Progetto Chiese Sorelle “Imola – Santo Andrè”
La volontà e le linee fondamentali del Progetto hanno le radici nel Concilio Ecumenico Vaticano II.
Prima del Concilio, i progetti missionari erano sempre proposti e sostenuti da una Congregazione religiosa o da un Istituto missionario.
Il Concilio però ha fatto intendere una nuova idea di quello che è una diocesi. Ha affermato che essa è soprattutto una Chiesa particolare, una Chiesa locale, non solo parte della Chiesa universale, ma Chiesa universale essa stessa, invitando quindi le Chiese particolari ad una più grande responsabilità missionaria.
Anche a Imola, si cominciò a sentire la necessità di aprirsi ad una coscienza missionaria più grande: la nostra Chiesa particolare non poteva ripiegarsi troppo su se stessa, solo sui suoi problemi. Nell’assemblea pastorale diocesana del 1978 si cominciò a parlare della necessità di aprirsi alla missione, di aprire un progetto missionario in quello che allora si chiamava Terzo Mondo. C’erano già esperienze diocesane in Brasile e le suore di Santa Teresa di Imola, che avevano due comunità a Santo André, suggerirono la possibilità di creare un ponte per realizzare questo progetto. Tutto ciò fu sottoposto al Consiglio Presbiterale e al Consiglio dei Parroci che lo approvarono con molta gioia, grazie anche all’entusiasmo del vescovo di allora S.E. Mons. Dardani.
Santo André è una diocesi urbana e operaia, costituita da 7 città ormai collegate fra loro e con una popolazione di quasi 4 milioni di abitanti. Si trova nella periferia di San Paolo e contribuisce a formare la città metropolitana paulista con circa 24 milioni di abitanti.
È la maggiore concentrazione industriale di tutta l’America Latina dove sono presenti i più grandi stabilimenti di industrie automobilistiche: delle 23 industrie più fiorenti del Brasile, 10 hanno sede nel territorio della Diocesi.
La zona è conosciuta in tutto il Brasile e chiamata “grande ABC” (dalle iniziali delle 3 città più popolate: Santo André, São Bernardo do Campo e São Caetano).
Una di queste 7 città è São Bernardo do Campo, con i suoi 900.000 abitanti.
La sua sorte è quella di tutte le grandi città brasiliane: in seguito alla meccanizzazione dell’agricoltura e alla industrializzazione massiccia nelle periferie delle città, numerose persone si sono spostate nel giro di pochi anni dalla campagna e dall’interno verso nuovi poli industriali portando alla formazione delle favelas (quartieri di baracche).
In quest’ambiente di miseria, povertà, mescolanza di gente proveniente dai luoghi più disparati del Brasile, nel 1980 i nostri missionari iniziarono la loro opera nella appena costituita parrocchia di São Geraldo Magella. Quando arrivarono, qualche baracca, molta povertà, ai margini della foresta. Dopo alcune decine di anni, il territorio è arrivato ad accogliere fino a 150.000 abitanti (e per questo la Diocesi di Santo André ha provveduto a creare una seconda parrocchia); con il procedere dell’urbanizzazione, si assiste alla fine delle baracche… ma non a quella della povertà.
Poiché voleva essere un segno di tutta la comunità diocesana imolese in Brasile, furono inviati 3 sacerdoti “fidei donum”: don Sante Collina, don Leo Commissari e don Nicola Silvestri e 5 suore delle 5 congregazioni religiose sorte nella nostra diocesi:
1. Suor Agnese Zaniboni delle Piccole suore di Santa Teresa di Gesù Bambino,
2. Suor Innocenza Turci delle Figlie di San Francesco di Sales,
3. Suor Adriana Rubino delle Pie Operaie di San Giuseppe,
4. Suor Rosa Mariani delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante e
5. Suor Paola Giacometti delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù sotto la protezione di San Giuseppe.
Tale progetto di comunione fu subito segnato dal sacrificio di suor Rosa Mariani, morta per incidente dopo circa un mese dal suo arrivo in Brasile.
Inizialmente i 3 sacerdoti vivevano insieme in una casa e le 5 suore in un’altra.
Nel tempo la fraternità “imolese” ha subito alcune variazioni.
La presenza di un nuovo sacerdote, don Angelo Ceroni, nel 1995 portò all’assunzione di una seconda parrocchia: Jesus de Nazaré, con la divisione dei sacerdoti (don Angelo e don Nicola a São Geraldo mentre don Sante e don Leo a Jesus de Nazaré, parrocchia più piccola ma di pari condizioni socio-culturali).
L’assassinio di don Leo avvenuto il 21 giugno 1998, l’arrivo nel gennaio del 1999 di don Gilberto Raffini, la morte di don Angelo avvenuta il 17 Aprile 1999 e il desiderio di don Nicola di muoversi verso una diocesi più povera dell’interno (dal 2001 egli si trova nella prelatura di São Felix do Araguaja, a Porto Alegre do Norte), hanno portato a riconsegnare alla Diocesi di Santo André la parrocchia di São Geraldo che nel 2008, a causa dell’enorme sviluppo urbano, è stata smembrata creando la nuova Parrocchia di São Pedro e São Paulo.
Nel 2007 don Francesco Commissari è partito come missionario “fidei donum” diventando Parroco di Jesus di Nazaré; nell’estate del 2009 Don Gilberto Raffini è rientrato in Italia e nel 2012 è arrivato Don Gabriele Tondini. Nel Novembre 2014 Don Francesco Commissari è rientrato nella Diocesi di Imola, e Don Gabriele è divenuto Parroco di Jesus de Nazaré al suo posto. Nell’agosto del 2017 anche Don Gabriele Tondini è tornato definitivamente in Italia. Anche questa seconda Parrocchia è stata riconsegnata alla Diocesi di Santo André, e ora ne è parroco un sacerdote brasiliano. Don Sante Collina, ormai ottantenne, continua a vivere lì, aiutando nelle celebrazioni e altri servizi.
L’impegno della Diocesi di Imola, in questa evoluzione del Progetto Chiese Sorelle, continua oggi, in particolare, attraverso la presenza delle Congregazioni Femminili che si trovano nella Diocesi di Santo André, sostenute anche con piccoli aiuti economici da parte della nostra Diocesi; inoltre, resta aperto il contatto col Vescovo di Santo André, soprattutto per mantenere viva la memoria di Don Leo e del suo sacrificio.
Per quanto riguarda la vita delle Congregazioni, agli inizi degli anni ’90, uscì dal progetto la Congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù sotto la protezione di San Giuseppe.
Le altre Congregazioni di suore hanno pian piano aperto case “loro”, sempre a São Bernardo ma in zone diverse, impegnandosi, oltre che nella pastorale nelle due parrocchie di São Geraldo e Jesus de Nazaré, anche nella realizzazione di asili, oratori, centri comunitari, ecc. Fra tutte le opere dei nostri missionari a São Bernardo, è opportuno ricordare il grande Centro di Formazione Professionale voluto da don Leo (e a lui intitolato dopo la sua morte) nella favela dell’Oleoduto che con i suoi innumerevoli corsi professionali e culturali è una presenza di grande rilievo nel territorio.
(Da «Il volto missionario della nostra Chiesa Progetto Chiese sorelle “Imola – Santo André”»)